Balbuzie Infantile

Di cosa si tratta?

Per disfluenza verbale si intende la ripetizione di parole, di sillabe, di frasi, esitazioni, prolungamenti e, alle volte, la continua riformulazione della frase.

Si può definire balbuzie primaria l’insieme di fisiologiche esitazioni, blocchi e ripetizioni di sillabe iniziali che hanno la caratteristica di essere  transitorie e di insorgere in età infantile. Si può definire balbuzie secondaria, la disfluenza “cronica” destinata a perdurare in età adolescenziale e adulta che spesso comporta anche un disagio psicologico legato al disturbo.

La comparsa delle prime disfluenze verbali avviene solitamente tra i due e i sei anni.

Quando e come intervenire?

Sicuramente la valutazione della fluenza del bambino e il colloquio con i genitori permetteranno alla logopedista di capire meglio se e come intervenire.

Se la preoccupazione dei genitori diventa un fattore negativo per lo sviluppo verbale del bambino è fondamentale un counseling rivolto a loro al fine di dare dei suggerimenti su come “accogliere” le difficoltà del bambino e quindi su come agevolare il piccolo nella verbalizzazione. In molti casi, infatti, l’intervento è di tipo indiretto, quindi non si interviene sul bambino ma sulla relazione familiare e sulle dinamiche verbali da adottare con lui.

In altri casi, invece, quando la disfluenza sembra maggiormente strutturata, l’intervento è di tipo diretto, quindi sul bambino mediante esercizi e attività mirate a migliorare la fluenza verbale.

Le figure professionali coinvolte sono diverse: la neuropsichiatra fa la prima visita per escludere patologie che potrebbero essere alla base della disfluenza, la psicologa interviene attraverso consulenze sia rivolte al bambino che ai genitori e infine la logopedista è il “tecnico” che propone al bambino e alla famiglia esercizi mirati, nuove modalità comunicative e strategie sia per il bambino che per il genitore.

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