Disturbo della coordinazione motoria e disprassia

Perché il mio bambino sembra impacciato?

Perché fatica a saltare? Perché fatica a coordinarsi?

Perché non ama fare giochi di movimento ma preferisce farne di più tranquilli?

 

Queste sono solo alcune domande che i genitori si pongono vedendo il proprio figlio con difficoltà in ambito motorio.

L’équipe di Imparole da anni si pone all’ascolto delle famiglie supportandole e aiutandole nel corso delle tappe evolutive del bambino.

Quando aspettare e quando intervenire?

È utile intervenire quando i genitori o le insegnanti notano che il bambino fatica ad eseguire attività motorie e vive con disagio questa situazione.

 

Quali sono le figure in Imparole che intervengono e come?

  • Neuropsichiatra infantile: raccolta di informazioni e prima visita con la famiglia e il bambino
  • Psicologo: valutazione cognitiva e del funzionamento adattivi e definizione degli obiettivi riabilitativi e supporto ai genitori.
  • Terapista della neuropsicomotricità: valutazione neuropsicomotoria con somministrazione del test mABC2

Il percorso riabilitativo sarà condiviso con la famiglia e prevedrà un intervento di tipo neuropsicomotorio, con incontri individuali o di gruppo e sarà integrato con incontri periodici con la famiglia e gli insegnanti.

L’intervento neuropsicomotorio si concentrerà su tre aspetti principali: abilità di base, abilità dominio specifiche e dinamiche emotivo- relazionale.

Per quanto concerne le abilità di base (ossia i prerequisiti per la realizzazione delle prassie e della scrittura) verranno proposte attività volte a potenziare le abilità visuo-spaziali e visuo-percettive, la motricità fine e grossolana, la conoscenza e consapevolezza del proprio schema corporeo e l’organizzazione temporale e spaziale. A livello delle abilità dominio specifiche con il bambino si andrà a lavorare sul miglioramento del tratto grafico e delle prassie.

Riguardo la sfera emotiva del bambino si lavorerà su una maggiore tolleranza alla frustrazione, una migliore consapevolezza delle proprie capacità e difficoltà (al fine di favorire anche una migliore autovalutazione).

 

Quali materiali utilizziamo?

L’aspetto principale per noi è avere in mente gli obiettivi prefissati.

Successivamente verrà utilizzato materiale strutturato (giochi in scatola, costruzioni, strumenti per l’attività grafica) e non strutturato (cuscinoni, teli, coni, materassi, palloni) in modo tale da aiutarci a raggiungerli. In quest’ottica sarà molto importante il coinvolgimento della famiglia e della scuola mediatori e ambienti dove il bambino può continuare a ripetere comportamenti funzionali.

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