Il metodo SECEM e i disturbi dello spettro autistico

Il metodo SECEM e i disturbi dello spettro autistico

Il centro Imparole si occupa di prendere in carico bambini che rientrano nell’area di disturbi dello spettro autistico. Il nostro modello di lavoro (SECEM modificabilità cognitiva strutturale emotiva ed ecologica) si caratterizza per un approccio sistemico, basato sulla mediazione cognitiva e la presa in carico degli aspetti emotivi del bambino e della sua famiglia.

Lavorare con questi bambini e le loro famiglie significa avere a disposizione strumenti teorici e pratici, da applicare nelle diverse situazioni. Non tutti gli strumenti o metodi vanno bene per ogni bambino, ciascuno ha il suo percorso, le sue caratteristiche e il suo contesto di vita, in base a questo la flessibilità della pedagogia della mediazione ci permette di scegliere ciò che clinicamente più adatto.

Nella nostra pratica ci capita spesso di incontrare insegnanti che ci chiedono consigli, alcuni di loro ci hanno coinvolto in corsi di formazione con l’obiettivo di riflettere e trovare le pratiche di inclusione più opportune in base al contesto scolastico, agli insegnanti e alle caratteristiche del bambino stesso.

Il primo livello è la conoscenza: di tutto il sistema di relazioni in cui vive il bambino, della scuola e della classe in particolare in cui è inserito il bambino; in questo livello rientra anche l’osservazione diretta e indiretta (attraverso il lavoro delle insegnanti) per individuare soprattutto i punti di forza (che diventano base dei successivi cambiamenti) e i punti di debolezza, che ci fanno comprendere quali obiettivi e quali limiti può avere l’azione educativa e didattica.

Il secondo livello è l’intervento che nasce dal pensiero, il prof. Feuerstein ci dice “un momento … sto pensando”, non ci si può muovere sull’emergenza, ma sulla comprensione dei fenomeni e sulla ricerca di strategie efficaci.

Accanto alle terapie il lavoro della scuola e della famiglia è irrinunciabile e fondamentale: l’approccio ecologico ci consente di mettere insieme le risorse per delineare percorsi di effettiva crescita e cambiamento non solo per i nostri piccoli utenti, ma anche per i loro genitori.

La presa in carico infatti non riguarda solo il bambino, ma anche i genitori, ai quali vengono proposti momenti di formazione e momenti di confronto con l’obiettivo di mediare anche per loro il senso di competenza e fornire loro delle strategie per affrontare situazioni più o meno complesse.