Perché il mio bambino fa fatica a scrivere?
Perché fin dalla scuola dell’infanzia colora male e non riesce a stare nei contorni?
Perché tiene male la matita e avverte dolore alla mano e al braccio?
Perché gli insegnanti lo rimproverano per il disordine e la poca chiarezza?
Perché fa fatica ad incolonnare le operazioni? Perché nei dettati rimane indietro? Perché fa fatica a rileggere e capire i compiti che ha scritto sul diario?
Sono tante le domande e i pensieri che si pongono i genitori durante i primi anni di sviluppo del proprio bambino. L’equipe di Imparole da anni accoglie le famiglie e le accompagna passo dopo passo lungo il percorso di crescita del bambino.
L’immaturità grafomotoria è un disallineamento delle competenze grafiche effettive del bambino rispetto a quelle attese per la sua età anagrafica. Si manifesta fin dalla scuola dell’infanzia attraverso la difficile acquisizione dei prerequisiti legati all’apprendimento della scrittura e continua nei successivi anni scolastici con elementi di difficoltà nella scrittura vera e propria.
Quando intervenire?
È importante individuare precocemente tutte le eventuali aree di immaturità grafomotoria perché tendono a peggiorare e cronicizzarsi nel tempo, influenzando anche il rendimento scolastico globale e determinando sentimenti di delusione, scoraggiamento e demotivazione che influiscono sulla personalità del bambino.
Quali sono le figure in Imparole che intervengono e come?
Gli educatori del gesto grafico si avvalgono di competenze grafologiche e di conoscenze specialistiche nell’ambito evolutivo della scrittura.
Nel corso della valutazione iniziale (bilancio grafomotorio) esaminano il livello di maturità grafica del bambino: vengono prese in esame la postura, l’impugnatura, la lateralità, la percezione visiva e la coordinazione oculo-manuale, la motricità fine, il senso del ritmo, il modello calligrafico appreso, le caratteristiche tecniche della scrittura e del gesto grafico.
Se si evidenziano aree di criticità, viene proposto un percorso di educazione del gesto grafico e/o, laddove necessario, si rimanda invece a percorsi diversi.
In questo percorso si lavora su tutte le competenze coinvolte nella scrittura, ottenendo benefici, in modo trasversale, anche in altri settori dell’apprendimento, per esempio: coordinazione motoria, attenzione, motivazione, autostima. Scrivere con più facilità consente inoltre al bambino di poter focalizzare la sua attenzione, ad esempio, sulla componente ortografica o di contenuto della scrittura, con conseguenti possibili miglioramenti anche in questi settori.
Tempi
La valutazione richiede generalmente una o due ore, a seconda che sia inserita o meno in un percorso più ampio di valutazione degli apprendimenti.
Il percorso di educazione del gesto grafico viene personalizzato a seconda delle esigenze di ogni bambino, per cui ha una durata variabile: generalmente si propone un minimo di 15-20 incontri settimanali, con l’obiettivo di eliminare la fatica e restituire al bambino il piacere di scrivere!
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